Eccomi qua con una nuova rubrica dedicata agli appassionati dei classici, del resto ne ho letti talmente tanto che mi sembrava il caso di mettere a frutto quello che ho studiato.
Oggi andiamo in Francia, e parliamo de Il Rosso e il Nero di Stendhal
Titolo originale: Le Rouge et le Noir
TRAMA: il libro prla di Julien Sorel, un giovane di origini umili, brillante, sensibile e ambizioso, che cerca di approfittare dei favori di due donne, di cui poi si innamorerà, per emergere nella Francia del periodo della Restaurazione. Prima però deciderà di avviarsi alla carriera ecclesiastica pur non avendo alcuna vocazione, e verrà assunto come precettore a casa di Mme de Renal, dove verrà cacciato nel momento in cui si scoprirà che la giovane donna, moglie del sindaco di Verrière è staa sedotta. Andrà così in seminario a Besancon per studiare teologia, e verrà assunto come segretario a casa del marchese De La Mole. Diventerà però amante della figlia Mathilde, che da lui aspetterà addirittura un figlio. Riuscirà a strappare al padre il consenso alle nozze, ma Mme de Renal non esiterà a rovinare il giovane Julien, che tenterà per questo di ucciderla. Ma verrà preso e condannato al patibolo. Mathilde ne seppellirà la testa in una grotta, e Mme de Renal morirà poco dopo per il rimorso.
ANALISI: il libro è stato pubblicato nel 1830, ed rappresenta la Francia postnapoleonica, inaugurando la serie dei grandi romanzi della Francia dell'Ottocento. In quel periodo nei romanzi il problema centrale è l'esistenza: in un mondo dominato dall'ipocrisia, come si può valutare qualcosa ? Ne Il Rosso e il Nero il tema centrale sono proprio gli ostacoli, i pregiudizi familiari, le umili origini opposte alla grande ricchezza delle famiglie benestanti. Da qui deriva il "mal di vita" che affligge Julien Sorel, al di fuori dei rari momenti in cui si lascia andare a una felicità quasi infantile, "mal di vita" che per tutto il romanzo lo farà apparire ipocrita, freddo e calcolatore.
In fondo la grande domanda che affligge tutti gli scrittori dell'epoca, e di riflesso i personaggi che popolano i libri: come provare a se stessi di essere qualcuno.
Un libro importante per l'epoca in cui è stato scritto, a cui ne seguiranno altri sullo stesso stile, e che non saranno altro che la prova del disagio esistenziale dell'uomo.
Per quanto riguarda i classici non darò un giudizio perché i libri che inserirò nella rubrica saranno comunque quelli che personalmente mi sono piaciuti di più...ma se volete lasciare un commento inserendo un vostro parere sarò felice di leggervi.
Un saluto,
Alessandra
non saprei... tra tanti classici questo non è che mi ispiri molto, però magari invece sbaglio e sarebbe da leggere...
RispondiEliminaCe l'ho nella libreria da un sacco di tempo, ma non so, ho paura che non mi piaccia e che mi stufi :/
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