oggi vi voglio raccontare di un libro un po' diverso, un libro che mi è entrato sotto pelle, oggi parliamo di E' ora di riaccendere le stelle di Virginie Grimaldi
Titolo: E' ora di riaccendere le stelle
Autrice: Virginie Grimaldi
Edizioni: Fabbri Editori
TRAMA: Anna, trentasette anni, è sul punto di soccombere sotto il peso del lavoro e dei debiti e osserva la vita scorrerle davanti come se non le appartenesse. Proprio come le sue figlie, che incrocia ogni giorno solo per il tempo di una frettolosa colazione.
Lily, dall'alto dei suoi dodici anni, non nutre grande simpatia per il genere umano: preferisce gli animali, e in particolare il topo che ha adottato e a cui ha messo il nome del padre perché, come ogni ratto che si rispetti, anche lui ha abbandonato la nave.
Lily, dall'alto dei suoi dodici anni, non nutre grande simpatia per il genere umano: preferisce gli animali, e in particolare il topo che ha adottato e a cui ha messo il nome del padre perché, come ogni ratto che si rispetti, anche lui ha abbandonato la nave.
A diciassette anni Chloé ha già detto addio ai propri sogni, e sa che presto dovrà darsi da fare per aiutare la madre. Ma l'atteggiamento da dura è solo una maschera che si scioglie ogni volta che un ragazzo le dimostra un minimo di tenerezza, fosse anche solo per approfittare di lei.
Il giorno in cui tutto le crolla addosso, Anna si rende conto di essere sul punto di perdere ciò che ha di più caro al mondo e per cui ha sopportato fatiche e frustrazioni: le sue figlie. Superando paure e attacchi di panico, prende quindi una decisione folle e spericolata: carica le ragazze in camper e parte per un viaggio on the road verso Capo Nord. È l'inizio di un'avventura piena di sorprese esilaranti e incontri commoventi, un corpo a corpo che vedrà madre e figlie scontrarsi sul presente e confrontarsi sui segreti del passato, per poi imparare a conoscersi e ad ascoltarsi. Un'esperienza che le cambierà profondamente, lasciandole senza fiato. Proprio come l'aurora boreale.
RECENSIONE: care amiche, sono felicissima di aver conosciuto questa autrice, grazie alla casa editrice che mi ha dato la possibilità di leggere questa fantastica storia.
Anna è una donna ai miei occhi fantastica, ma che non ce la fa più a tirare avanti le due figlie, la famiglia, le bollette, sola perchè il marito non partecipa alle spese da quando si sono separati anni prima.
Anche le figlie non sono felici: Chloè a 17 anni non vuole andare all'università per cercare un lavoro e aiutare la mamma a tirare avanti con le spese. Anche la sua vita sentimentale non la soddisfa, è infatti una ragazza che si fida e si affeziona subito, ma questa la porta a prendere delle sonore scottature. E comunque non si sente mai abbastanza per nessuno, nonostante abbia tutte le carte in regola.
Lily ha 12 anni, non è molto socievole e viene bullizzata a scuola, ma non reagisce mai. L'unico amico che ha è il suo diario, dalle cui pagine trapela il rapporto che ha con la madre e con la sorella.
Alla luce di questa situazione, del fatto che ha perso il lavoro e che il rapporto con le figlie è sempre più complicato e superficiale, Anna decide di investire i pochi soldi che racimola in un viaggio che cambierà loro la vita.
A bordo di un camper le seguiremo fino in Norvegia, e vedremo come il loro rapporto cambierà, come diventeranno unite, on the road tutte e tre troveranno la forza di superare i propri limiti e le proprie paure.
Tutto il libro è un viaggio bellissimo, un viaggio dove si toccano tematiche importanti come il bullismo, l'amore di una madre per le figlie, il desiderio di sentirsi amate e apprezzate per quello che sono.
I personaggi sono caratterizzati in maniera ineccepibile, e giungere alla meta con loro sarà davvero educativo per tutti. Alla fine di questo lungo viaggio è stato difficile staccarmi da questa mamma nella quale mi sono rivista più e più volte.
Ringrazio davvero di cuore la casa editrice per avermi dato l'occasione di 'viaggiare' con questa famiglia che mi ha davvero insegnato qualcosa e ha lasciato un piccolo segno nel mio animo di lettrice.
Alla prossima,
Alessandra
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